Siamo partiti!
Insieme a oltre ottanta persone abbiamo finalmente dato il via alle attività di Indeep, la scuola di formazione per le professioni sociali.
A breve verranno pubblicate le prime proposte formative e, nel corso del 2020, verrà via via arricchita l’offerta della scuola, con corsi di base e di livello più avanzato, sempre con l’obiettivo di offrire, insieme a elementi teorici e concettuali, anche strumenti pratici e occasioni di scambio di punti di vista ed esperienze.
Abbiamo avuto il privilegio di inaugurare le attività con due tavoli di relatori che rappresentano anche molti dei partner che saranno coinvolti nei percorsi formativi e nelle attività di consulenza di Indeep, a cui abbiamo chiesto di intervenire sui temi del lavoro sociale e della crescita inclusiva.
Dopo l’apertura di Irene Pastore, responsabile di Indeep e i saluti portati dall’amministrazione comunale attraverso le parole del vice-sindaco Arturo Lorenzoni, che è voluto essere presente all’incontro insieme alle assessore Marta Nalin, Chiara Gallani e Francesca Bencioli, i lavori sono stati avviati dall’intervento di Marco Piccolo della Fondazione Finanza Etica (Banca Etica) che ha ospitato l’evento nella sua sede di via Cairoli, nella sala intitolata a Peppino Impastato.
La discussione, coordinata dall’Avv. Marco Ferrero, ha visto coinvolti gli ordini professionali di psicologi, avvocati, assistenti sociali e giornalisti, rappresentati rispettivamente da Lisa Gamba, Carola Rossato, Eleonora Zini e Antonella Scambia, a cui si è aggiunta la voce di Paolo Robazza, fondatore di Beyond Architecture Group e collaboratore della Fondazione Innovazione Urbana di Bologna. Ne è emerso un quadro profondamente eterogeneo, segnato dal senso di spaesamento che caratterizza il presente e che, insieme alla mancanza di risorse e alle insicurezze lavorative, mette tutte le professioni, non solo quelle rappresentate nel corso dell’incontro, di fronte a sfide che solo la capacità di reinventarsi può contribuire ad affrontare.
Un orizzonte fatto di competenze specialistiche, ibridate necessariamente a competenze strategiche: questo invece il comune denominatore della seconda parte del pomeriggio, coordinata da Nicola Grigion, che ha visto coinvolti Laura Nota, pro-rettrice all’inclusione dell’Università di Padova, Giovanni Bertin, docente di governance delle politiche pubbliche presso l’Università di Venezia, Gianfranco Bonesso, ex responsabile del Servizio Immigrazione e Cittadinanza del Comune di Venezia e Luisa Balestra, di Veneto Responsabile. Se la classica dicotomia tra pubblico e privato ha da tempo lasciato spazio ad un nuovo paradigma, che coinvolge Enti locali, organizzazioni Profit e Non Profit, intorno all’interesso pubblico, questo nuovo scenario deve necessariamente essere abitato da figure del lavoro sociale capaci di reinterpretare il loro ruolo, assumendo l’ibrido come terreno di lavoro.
Ma il nostro più grande privilegio è stato quello di aver potuto contare sulla presenza di una platea qualificata e altamente competente, fatta di amministratori (oltre a quelli padovani anche il Sindaco del Comune di Santorso Franco Balzi ha voluto partecipare all’evento) e tanti educatori, avvocati, insegnanti, esponenti del Terzo Settore e dell’Associazionismo, operatori di diversi settori, docenti universitari e dirigenti pubblici.
Ora l’appuntamento è alle prossime settimane con la pubblicazione del programma del primo percorso formativo, che sarà dedicato ai temi dell’orientamento e dell’inclusione lavorativa. A questo seguiranno due proposte sui temi della rigenerazione urbana e architettura sociale e sulla tutela e la presa in carico dei minori stranieri non accompagnati, in attesa del programma definitivo della scuola.
Intanto, un grazie a tutti quelli che sono stati con noi e a tutti gli altri che avrebbero voluto esserci!